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Quarta A - Italiano | 2022-2023

Logo Repubblica italiana
LICEO STATALE “CARLO TENCA” ‐ MILANO
P. I. 80126370156 Cod. Mecc. MIPM11000D
Bastioni di Porta Volta,16–20121 Milano
Tel. 02.6551606 – Fax 02.6554306
C. F. 80126370156 - Cod. Mecc. MIPM11000D
Email: mipm11000d@istruzione.it  – PEC mipm11000d@pec.istruzione.it

2022-2023
Classe: 
Quarta A
Indirizzo di studio: 
Liceo delle Scienze Umane (sez. economico sociale)
Materia: 
Italiano
Docente: 
Padovese Monica
Compiti per tutta la classe

 

  • LEGGERE i seguenti testi (che verranno analizzati in classe durante l’anno) con particolare attenzione al ruolo del narratore, ai personaggi, alle tematiche  e all’ambientazione

Svevo, La coscienza di Zeno

Pirandello, Il fu Mattia Pascal (se si vuole approfondire: Cos’ è se vi pare, Uno, nessuno e centomila)

Pavese, La casa in collina

  • Ripassare bene il Romanticismo
  • Letture facoltative sempre relative al Novecento:

Levi, Se questo è un uomo

Fenoglio, Il partigiano Johnny o Una questione privata

I. Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno

SCRIVERE  2 temi tipologia C:

Commenta i seguenti testi argomentando adeguatamente le  tue idee:

1) “Per le Big Tech il software Chat GPT spalanca prospettive sconfinate. Sicuramente semplificherà la vita ai cittadini, alle aziende, ma è importante sapere che l’intelligenza artificiale non è la riproduzione di un cervello umano e nemmeno la somma neutra di conoscenze e saperi. Si serve sempre di software che apprendono e si orientano a seconda degli obiettivi da raggiungere. Può quindi riprodurre i pregiudizi dei programmatori ed essere utilizzata da regimi illiberali o poteri occulti per generare una potentissima disinformazione di massa. E poi c’è un tema etico e filosofico: delegare all’AI le decisioni o la ricerca delle risposte a ogni tipo di problema può rivelarsi una scelta che nel tempo rende superflue le competenze umane sul piano linguistico ed evolutivo, fino a mutare la nostra stessa natura di esseri dotati di spirito critico. Alla fine se è un algoritmo a decidere al posto nostro, noi a cosa serviamo?”. ( Corriere della Sera, 8 febbraio 2023).

 

2)” Pace e guerra sono termini polisemici e l’ambiguità semantica porta con sé una fondamentale confusione nel ragionamento, che è di grave ostacolo nel concepire soluzioni alternative alla guerra per risolvere il conflitto. Certamente quando c’è un conflitto si rompe un equilibrio. Il risultato oltre ad essere distruttivo può rivelarsi però anche trasformativo: si può, infatti, raggiungere un equilibrio più avanzato. Quando Eraclito scriveva che dalle cose in contrasto nasce l’armonia più bella e tutto si genera per via di contesa, aveva ben chiaro l’elemento generativo del conflitto. Viceversa, la guerra è la patologia del conflitto, la sua degenerazione violenta. Questo accade quando nessuno se ne fa carico, se ne prende cura o, peggio, quando lo si alimenta, ad esempio con l’invio di armi. La guerra non è ineluttabile, è piuttosto il risultato di precise scelte politiche e non può mai essere strumento per raggiungere la pace. Al contrario, è una modalità di intervento sul conflitto arcaica e inefficace, come decenni di ricerche sul tema hanno dimostrato. Questi studi ci hanno anche insegnato che le guerre raramente sono di breve durata e di bassa intensità e che con il tempo tendono a trasformarsi, infliggendo alle popolazioni civili sofferenze sempre maggiori, cosa che sta succedendo anche in Ucraina “. ( Valentina Bartolucci, Il Mulino, 11 giugno 2022)

Data immodificabilità contenuto: 
08/05/2024 - 21:30
Milano: 
15/06/2023 - 13:05
Padovese Monica