Un'originale esperienza di team building
Si è concluso di recente, in sinergia con il Centro Esagramma di Milano, un percorso di formazione rivolto al personale docente del Liceo Tenca: dieci insegnanti di discipline diverse (arte, diritto, educazione fisica, inglese, italiano, religione, storia) si sono immerse in un lavoro orchestrale sinfonico, diventando subito protagoniste di interventi al violino, al violoncello, al contrabbasso, all’arpa, ai timpani, alla marimba o allo xilofono, per suonare insieme brani della letteratura classica, opportunamente trascritti, come la Carmen di Bizet o il Petruska di Strawinskij.Le aspettative? Riscoprire una passione abbandonata, far vibrare una corda nascosta, condividere impegno e piacere, ma, soprattutto, utilizzare il lavoro orchestrale come modello di un lavoro di gruppo per acquisire competenze relazionali da spendere in ambito educativo e scolastico.
Infatti, quale luogo migliore dell’orchestra per imparare ad ascoltarsi e a modularsi con gli altri in vista di un obiettivo comune? Perché, sulla base di un’esperienza relazionale ed emotiva, fatta di esplorazione, esposizione, ascolto e risonanza, si sviluppano coesione e capacità di interazione. Come quelle che ci vorrebbero a scuola, tra colleghi e in classe. E il risultato gratifica immediatamente.
Dalla pratica musicale alla riflessione teorica
Il laboratorio, articolato in sei incontri condotti dagli esperti di Esagramma Francesca Vergani, Gabriele Rubino, Giulia Cordaro, ha permesso di approfondire, dopo le sessioni strumentali, anche tematiche teoriche, quali:
Conduco, quindi osservo
Particolare interesse ha riscosso la figura del direttore d’orchestra, tema degli ultimi incontri: il rimando al lavoro di conduzione di un insegnante è evidente. Quale stile di leadership adottare? Come mantenere la forma musicale (vista anche come struttura della lezione), prestando insieme attenzione alle necessità di ciascun componente dell’orchestra? Come valorizzare tutte le “voci”, anche quelle più in difficoltà, in un clima di generale cooperazione?
Tutte le partecipanti, ribattezzate come “Le insolite note”, si sono messe in gioco, e dopo aver orchestrato ciascuna un brano ascoltato al pianoforte, hanno sperimentato la direzione del gruppo con il proprio stile personale, fatto di gesti, intenzioni, empatia. Alla fine, tra tutti i modelli, da quello autorevole di Muti a quello divertito di Kleiber, ha vinto la simpatia di Bernstein!
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